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ERSU: scacco matto ai diritti degli studenti?

In questi ultimi giorni si è diffusa la notizia di un contrasto nell’Aula dell’Assemblea Regionale Sicilia tra le differenti forze politiche. Il motivo del contendere è la riforma degli ERSU – cioè gli Enti Regionali per il Diritto allo Studio Universitario.

Questa riforma, contestata anche oltre lo stretto, nell’adeguare la disciplina regionale a quella nazionale, prevede l’accorpamento degli ERSU locali della regione in un unico Ente, l’Ente Sicilia per il Diritto allo Studio Universitario – l’ESDSU – con un’amministrazione centrale in raccordo con delle sedi decentrate in ogni ateneo della regione.

Non vogliamo entrare nel merito della centralizzazione degli ERSU locali.

Tuttavia, in qualità di rappresentanti degli studenti, non possiamo non chiederci perché la rappresentanza studentesca non sia stata consultata su questi temi e soprattutto perché un tema così delicato per tutti gli universitari siciliani sia stato fatto passare in sordina da tutti i media regionali e dall’Assemblea stessa che ha tentato un’approvazione furbetta della riforma inserendola nella Finanziaria-bis.

Tralasciando il fatto che l’unica fonte diretta alla portata di tutti per capire cosa succede all’interno dell’ARS è un Disegno di legge risalente al 2013, è davvero curioso che per queste scelte così importanti e delicate non si tenga in considerazione l’opinione delle componenti studentesche, specie visto che il DdL in questione risulta ambiguo per quanto riguarda le modalità di designazione dei rappresentanti degli studenti e va a ridurre il numero degli stessi.

La prima nota dolente è infatti rappresentata dalla riduzione del numero di rappresentanti: se prima ogni Ateneo aveva il suo ERSU locale con più rappresentanti degli studenti del medesimo Ateneo di provenienza, il Disegno di Legge propone un Consiglio di Amministrazione del nuovo ESDSU che abbia in totale 4 rappresentanti degli studenti ed 1 dei Conservatori e delle Accademie di Belle Arti, con una diminuzione non indifferente del potere di rappresentanza degli studenti di tutti gli Atenei Siciliani.

Oltre alla drastica riduzione del numero di rappresentanti per ogni Ateneo, non risulta per niente chiaro con quali modalità questi studenti vengano scelti. Dubbia è la base elettoral-democratica di questa carica, almeno finché tale designazione spetterà alla Consulta regionale degli studenti riunita in assemblea, considerato che questa a norma dell’art.10 sarebbe “nominata dall’Assessore regionale competente   in   materia”.

Ci si riferisce ad una nomina formale dopo una consultazione elettorale con gli studenti universitari o è un tentativo dei deputati regionali di legare le rappresentanze e l’attivismo studentesco alle poltrone dell’ARS?

D’altronde la campagna elettorale è sempre più vicina e un aiutino da studenti dalla faccia pulita fa sempre comodo, come già si è visto alle comunali Palermitane. Insomma: “tu dai una mano a me e io ti nomino là e una mano lava l’altra”.

Non è tollerabile che un ruolo di importanza quale quello di rappresentante all’ERSU – o ESDSU che dir si voglia – venga così brutalmente politicizzato senza nemmeno abbozzare un qualsiasi tipo di garanzia per la comunità studentesca. Non possiamo esprimere, in quanto rappresentanti al servizio degli studenti, nient’altro che un netto rifiuto di questa riforma così anti-democratica, almeno finché non ne verranno tracciati contorni chiari e nitidi e non verrà valorizzata l’opinione e la voce degli studenti al posto di ridurla e cercando di metterla sotto scacco.

Per il testo del Disegno di Legge in questione CLICCA QUI.

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