Cari colleghi,
da quest’anno, quando vi troverete innanzi al pc per effettuare la fatidica iscrizione al nuovo anno accademico, noterete immediatamente sul vostro schermo una novità. Da quest’anno è possibile scegliere di effettuare l’iscrizione con due modalità differenti: una, quella usuale, che verrà chiamata “a tempo pieno”; l’altra, che costituisce la vera novità, è l’iscrizione a tempo parziale. Ma che cos’è? Come funziona? Che si intende “tempo parziale”? Prima che la confusione prenda il sopravvento, chiariamo subito di cosa si sta parlando.
CHE COS’E’?
L’iscrizione a tempo pieno, come già detto, altro non è che la normale iscrizione che tutti noi sinora abbiamo effettuato ogni anno. Si ci iscrive all’A.A. con possibilità di dare tutti gli esami previsti nell’anno di riferimento, salvo propedeuticità. Questa modalità, ovviamente, permane, costituendo ancora la regola.
La possibilità dell’iscrizione a tempo parziale è un’innovazione introdotta dall’Università degli Studi di Palermo per mezzo della delibera del Senato Accademico del 13/04/2012, in attuazione dell’art.25 del vigente Regolamento d’Ateneo.
Tale nuova tipologia di iscrizione nasce, principalmente, allo scopo di agevolare lo studente. Se all’atto dell’iscrizione – per anni successivi al primo – ci si rende conto di non poter dedicare prevalentemente il proprio tempo agli studi (per motivi lavorativi, ad esempio) e quindi di non poter riuscire a dare tutte le materie dell’A.A. a cui si ci sta iscrivendo, sarà possibile, per ciascuno studente (salvo esclusioni, vedremo dopo quali) “acquistare” un determinato numero di CFU che si pensa di poter ottenere l’anno successivo, pagando quindi in tal modo le tasse universitarie in misura inferiore, proporzionalmente al numero di crediti scelti. Tale numero di CFU varia da 30 a 59.