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QUESTIONE POLI DECENTRATI – Consiglio della Scuola delle Scienze Giuridiche ed Economico-Sociali

10981159_10206489796794175_7120282376117968885_n Cari colleghi,
nella giornata di oggi, mercoledì 18 febbraio 2015, si è svolto presso l’Aula Magna della ex Facoltà  di Giurisprudenza il Consiglio della Scuola delle Scienze Giuridiche ed Economico-Sociali.

Questione particolarmente delicata trattata nella seduta odierna è la definizione dell’offerta formativa 2015/2016.

Oltre ad evidenziare la necessità di modificare a breve termine l’offerta formativa attuale, avallata da noi stessi, alcuni rappresentanti in seno al Consiglio hanno presentato una richiesta per ripristinare il numero di unità previsti per i poli decentrati di Agrigento e Trapani precedentemente ridotto di n° 100 unità da Consiglio di Corso di Studi di Giurisprudenza.
Sul punto si è così aperto un ampio dibattito e sono intervenuti, fra gli altri, il Prof. Enrico Camilleri, coordinatore del Corso di Studi in Giurisprudenza, ed il Prof. Giuseppe Verde, direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche, della Società e dello Sport, evidenziando la necessità di tale riduzione in conformità con i dati statistici, dai quali emerge palesemente che il numero annuale degli iscritti nei poli decentrati risulta attestarsi periodicamente a circa 80-90 studenti. Il prof. Camilleri, in particolare, ha sottolineato la circostanza per cui, se il numero di posti disponibili per i suddetti poli rimanga immutato a 250 studenti, si avrebbe una quasi totale delegittimazione dei poli decentrati, rischiando così di giungere perfino a una loro soppressione.

La risoluzione di questo punto, ad ogni modo, è stata rimandata al prossimo Consiglio della Scuola, essendo oggi stato trattato soltanto all’interno della voce “varie ed eventuali” fra i punti all’ordine del giorno, non sussistendo per tale motivo la possibilità di deliberare formalmente.

In qualità di rappresentanti degli studenti – e, in primo luogo, di studenti noi stessi – riteniamo che una conseguenza così grave come quella della soppressione dei poli decentrati sia un rischio che non possiamo correre. Il metodo che sempre ci ha contraddistinto non è quello di “gridare” i problemi che affliggono l’Università, portando avanti battaglie senza dati e fatti concreti, inneggiando soltanto il diritto allo studio. Il nostro metodo è – e sempre sarà – quello dell’efficienza, del risultato. E’ operando così che abbiamo ottenuto la possibilità che venissero eliminate non una ma DUE materie dal piano di studi nel computo della base di laurea, è operando così che siamo riusciti a ottenere il reinserimento dell’appello di dicembre, per non parlare degli appelli straordinari per i fuoricorso ad aprile ed a novembre. Senza bisogno di scontri “muro a muro” che non portano a nulla, specialmente in un caso del genere dove la posta in gioco si chiama “esistenza dei poli decentrati”.

Riteniamo che l’attività di rappresentanza studentesca debba essere operata in base a valutazioni oggettive con raziocinio e soprattutto scevra da condizionamenti esterni di natura personale o politica. Nel caso di specie, siamo assolutamente d’accordo nella necessità di rivisitare l’offerta formativa attuale e renderla più attrattiva e competitiva, un passaggio da svolgere a monte della questione. Ma di converso siamo dell’opinione che questa situazione (discrepanza evidente fra iscritti e posti disponibili) oltre a comportare i rischi suddetti, evidenziati dal corpo docenti, possa conseguenzialmente declassare i corsi in Giurisprudenza dei poli decentrati relegandoli a niente più che “facoltà parcheggio” per gli studenti rimasti esclusi dalla selezione dei test d’accesso. Abbiamo la responsabilità politica di prendere posizioni oggettive che rispondano ad esigenze reali del territorio ed attualmente è la scelta più logica tenuto conto dei fattori evidenziati. Ciò non comporta un disimpegno nel migliorare qualitativamente i corsi dei poli decentrati, visto che da domani – come da sempre del resto – continueremo a lavorare in tal senso.

I rappresentanti degli studenti in seno al
Consiglio della Scuola delle Scienze Giuridiche ed Economico-sociali
delle associazioni
ContrariaMenteRete Universitaria Mediterranea
Forum Studentesco Lybra

Riccardo Lo Bue
Michele Faraci

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